Ho sempre considerato il Vox di Nonantola un posto unico, un vero e proprio tempio del rock. Negli anni su quel palco sono saliti dei mostri sacri: De Gregori, Ligabue, ma anche Oasis e tanti altri artisti stranieri. E ieri, per la prima volta, ho varcato, con un po’ di emozione, le porte di quel luogo sacro. La prima impressione che ho avuto è che, pur essendo principalmente una discoteca, il locale trasuda di Rock, sia per il palco, alto ed imponente, sia per il mood della sala.
L’occasione me l’ha data Federico Poggipollini, che ha portato il suo Nero Tour anche a Nonantola. Non sono riuscito a seguire le sue date fin dall’inizio del tour, ma fortunatamente sto facendo una scorpacciata di concerti in questo frangente finale.
Concerto che, come sempre in questi casi, inizia verso mezzanotte e che non può durare come suo solito. Un’ora di musica, intensa e densa. Poche parole e tante note. Una scaletta condensata che riesce comunque a trasmettere al pubblico tutta l’energia ed il sound di Nero.
Ho già raccontato la stima che provo per Fede. Anche questa sera ho potuto confermare i miei pensieri: tanta voglia di suonare e di divertirsi, ma soprattutto il desiderio di rendere omaggio alla musica. Un sound coeso, brillante e sempre focalizzato sul progetto.
Una location speciale, un artista speciale, un concerto speciale.
unavitaintour 
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